3 mld per bonus produzione nella nuova legge di bilancio

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12 Dicembre 2022

Circa 3 miliardi di euro è la stima della retribuzione individuata dal governo Meloni che sarà erogata nel 2023 sotto forma di premi di produzione, di risultato o di partecipazione agli utili soggetta dell’imposta sostitutiva agevolata del 5% ai lavoratori subordinati del settore privato.
L’Art. 15, rubricato “Riduzione dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi di produttività dei lavoratori dipendenti”, della Legge di Bilancio 2023, in discussione in parlamento, ha previsto la modifica dell’articolo 1 comma 182, della legge di stabilità 2016 per i premi e le somme erogate nell’anno 2023.
L’articolo 15 dispone la riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato. In particolare, l’articolo dispone la riduzione al 5 per cento (in luogo del vigente 10 per cento) dell’aliquota dell’imposta sostitutiva per i premi e le somme erogati nell’anno 2023.
Si rammenta che, ai sensi dell’articolo 1, comma 182, della legge di stabilità 2016, salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggetti a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi (innalzato a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nella organizzazione del lavoro), i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili sulla base di criteri definiti con il decreto ministeriale 25 marzo 2016, nonchè le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. L’imposta sostitutiva trova applicazione per il settore privato e con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente quello di percezione delle somme, a euro 80.000.
Salvo modifiche successive, ad oggi, la norma dovrebbe essere confermata poichè non oggetto di emendamenti presentati in Commissione Bilancio.





Fonte: Redazione TFDI